The life is gone – Samuel Beconcini

By lacortigianadinchiostro
Novembre 8, 2021

  • Autore: Samuel Beconcini
  • Titolo: The life is gone
  • Casa editrice: Pav
  • Pagine: 424
  • Genere: Distopico

Cari amici librosi,

questo mese vi parlo del romanzo di genere distopico The life is gone di Samuel Beconcini, edito dalla Pav.

Quella di cui vi parlerò è una storia ambientata in un futuro prossimo, in una realtà post-apocalittica, in cui il mondo come lo conosciamo noi non esiste più. Una realtà desolata, priva di vita, o almeno così sembra.

***

Il mondo è cambiato, e Mike si risveglia nel lettino di un ospedale. Non ricorda più nulla della sua vita. Ma ciò che trova, non appena apre gli occhi, non è la realtà come l’ha lasciata, tutto intorno a lui è desolato e distrutto. Nell’ospedale non vi è traccia di anima viva che gli possa dare un aiuto o una qualche spiegazione di quella vista ormai completamente abbandonata e fatiscente. Solo grazie all’incontro con Demetra, una sopravvissuta, verrà a sapere che a seguito di una guerra mondiale, la Terra è stata profondamente cambiata dal potere catastrofico delle bombe utilizzate dai paesi in lotta. Intere città e popolazioni distrutte. Il mondo, non è più quello di una volta, ma ciò che regna è solo una desolazione opprimente. L’unica regola? Sopravvivere.

In un nuovo mondo in cui la società è devastata dai banditi, Mike e Demetra affronteranno questa realtà dismessa per ottenere la libertà dall’oppressione di quei pochi che vogliono comandare sui più deboli.

***

Quello descritto da Beconcini è un mondo devastato dalla furia dell’uomo. Un mondo senza più alcuna ricchezza, senza più alcun bene, senza più alcuna gioia. Solo la distruzione domina selvaggia. Questa, può essere considerata come una sorta di denuncia verso la nostra società, sul disastroso comportamento umano, di come l’uomo sia in grado di autodistruggersi e di distruggere ciò che più gli è caro, anche la sua casa, solo per una fame di potere. Tematica sempre più attuale e di importanza impellente.

Tuttavia, non vi è solo oscurità in questo mondo, vi è sempre spazio per una luce di speranza, dove ancora persistono sopravvissuti che combattono e affrontano il male, lottano con tutte le forze necessarie e possibili. Perché per ottenere ciò che si vuole, bisogna lottare per conquistarlo.

L’uso della terza persona, con una tipologia di narratore onniscente, permette di vedere ogni minima sfaccettatura di quel mondo ormai distrutto mediante i vari punti di vista degli attori narrativi.

Che dire della Cortigiana d’Inchiostro? La storia ha un buon potenziale ed è promettente, tuttavia si nota uno stile ancora acerbo nella prosa e qualche errore. Tuttavia, questa è una caratteristica che col tempo e con l’esercizio, migliorerà sicuramente.

Stefania Marotta

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