Recensione – Milano, il mondo non cambia – Thomas Melis

By lacortigianadinchiostro
Febbraio 7, 2023

  • Autore: Thomas Melis
  • Titolo: Il mondo non cambia
  • Casa editrice: Frilli editori
  • Pagine: 320
  • Genere: Thriller

Cari amici librosi,
la recensione di febbraio del blog è dedicata al romanzo Il mondo non cambia di Thomas Melis pubblicato da Frilli editori.

Una storia che trasporta il lettore in una Milano oscura, in una morsa di omicidi e tossicità sociale.
Quella mostrata è una realtà poco conosciuta, annebbiata dallo scintillio di una città sempre attiva e luminosa. Ma dove c’è luce, si sa, c’è anche ombra.

***

Don Rocco Alfieri ha sempre mosso i fili della malavita lombarda, ma ormai non è più quello di un tempo, sta perdendo il controllo sugli affari criminali. I suoi due figli non sembrano riuscire a seguire le sue orme: uno è in carcere, e l’altro non è ancora pronto per ereditare l’impero del padre e prendere il comando.

In una Milano poco conosciuta che fa da cornice a una criminalità multietnica, ai loschi affari di chi muove milioni di euro, si sviluppano le vite di ricchi imprenditori, di senatori corrotti e broker senza scrupoli. Una città piena di luce e ombra, dove la criminalità riesce a nascondersi in un intrigo di amore e odio.

Ma il punto di non ritorno è dietro l’angolo.

***

Il mondo non cambia ha una struttura particolare, caratterizzata da un conto alla rovescia palesato all’inizio di ogni nuovo atto, una struttura che richiama alla mente il teatro, in un continuo rimandare all’accadimento finale, verso l’apocalisse, così come lo chiama l’autore.

Una scelta che tendenzialmente porta il lettore a un’alta soglia di attenzione e interesse per i successivi accadimenti.

La lingua si caratterizza per essere piana e fluente, ben usata la scelta dell’inserire intercalari e dialettismi derivanti dal calabrese e dal milanese. Dettaglio utile per rendere il contesto in cui si svolge la narrazione realistico.

Lo stile dell’autore si caratterizza nel mostrare i dettagli della quotidianità dei componenti dei clan e di chi gira attorno a quella realtà. Ne analizza quasi i minimi particolari in un continuo movimento di zoom nelle azioni, come una lente d’ingrandimento dedicata a ogni attore narrativo, esplorandone le caratteristiche e particolarità. A tal proposito, infatti, i personaggi hanno tutti una voce ben definita e marcata.

Quello che vien da pensare, leggendo la storia sviluppata da Thomas Melis, è che non esistano le forze dell’ordine. Quindi, una domanda aleggia: com’è possibile che determinate dinamiche criminali possano accadere senza una qualche rappresaglia da parte della legge?

Che dire della Cortigiana d’Inchiostro? La storia narrata da Thomas è scorrevole, immette il lettore nel cuore della narrazione, in una sorta di media res, tuttavia è un genere che deve piacere, non sicuramente adatto a tutti.

Stefania Marotta

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