La Lancia e la Croce – Michele Porcaro

By lacortigianadinchiostro
Marzo 11, 2018

 

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Autore: Michele Porcaro

Titolo: La Lancia e la Croce

Casa Editrice: Arbor Sapientiae Editore

Pagine: 332

Genere: narrativa storica

Cari lettori, questo mese voglio parlarvi di un libro molto interessante. Inizialmente il mio approccio verso la storia è stato caratterizzato da estrema titubanza, ero infatti convinta di imbattermi in uno stile di scrittura arcaico e pesante. In realtà non lo è affatto.

Questo mese voglio portarvi, quindi, a esplorare un po’ la tradizione cristiana e ALT, non è e non sarà un viaggio noioso ve lo assicuro e soprattutto non idolatra alcun tipo di religione.

Il protagonista della storia narrata è Longinus, una figura realmente presente nella tradizione cristiana, oggi è infatti riconosciuto dalla Chiesa Cattolica come un santo. Attraverso la narrazione di Michele Porcaro, ne approfondiremo il vissuto e soprattutto il suo cambiamento interiore. Perché, questa, è una storia che vuole mostrare come il cambiamento sia possibile, come le persone possano mutare dal male al bene. È un’evoluzione, e come qualsiasi scelta deve partire da sé stessi.

 

Ma parliamo ora della storia:

Quintus Cassius Longinus è un onorato soldato, un Centurio della Decima Legione romana, sempre fedele e devoto a Roma. È un soldato impeccabile e ligio al dovere ma la sua tendenza a eccedere nei bagordi lo porterà a rischiare la sua intera carriera. Degradato e mandato in Giudea, per aiutare Ponzio Pilato, a convertire la popolazione locale orgogliosa e fedele alla propria religione, la sua permanenza sarà tutt’altro che semplice. Un popolo, quello ebreo, estremamente contrario e ribelle all’invasione dell’Impero Romano, della sua religione politeista e di qualsiasi altra ideologia religiosa diversa dal loro credo.

Il loro Dio ispira in loro una forza d’animo così vigorosa che resistono ad ogni intemperia.” (p.51)

Ambientarsi in Giudea, per Longinus, costa fatica e sacrificio. Solo l’amore e la fedeltà per Roma riescono a consolare il suo stato d’animo ferito e sanguinante nell’orgoglio.

Ma una sospetta nuova minaccia incombe in quella nuova terra: Yoshua Bar Yosef (Iesous di Nazareth), un nuovo messia, un presunto capo ribelle, che promette un regno migliore a tutti coloro che lo avrebbero seguito, per dare vita a una nuova epoca di pace e prosperità creando un’alleanza con Dio. Un potenziale nemico agli occhi di Longinus, timoroso di un possibile attacco contro i romani da parte di un esercito giudeo.

Iesous, denominato figlio di Dio, rappresenta una figura misteriosa circondato perennemente da fedeli seguaci, e attorno al quale si raccontano di strani accadimenti, quasi miracolosi. È un personaggio estremamente sospetto non solo per Longinus, ormai ossessionato, ma soprattutto per la popolazione ebraica, specialmente per i sacerdoti insospettiti da Iesous e dalla sua nomea di “Figlio di Dio”. Un sacrilegio.

Tutto l’odio e il sospetto riversati verso il predicatore nazareno, porteranno alla sua cattura e infine all’ingiusta esecuzione. Ma la morte, in realtà, è solo il principio… Il cambiamento è solo il principio.

La storia è raccontata mediante una narrazione in terza persona seguendo il punto di vista di Cassius Longinus. Una scrittura semplice, scorrevole, che permette di comprendere l’accaduto della storia di Gesù in termini moderni ma allo stesso tempo adeguati al tempo. Un romanzo storico, la cui ambientazione è ricostruita fedelmente, che dà la possibilità di immergersi nell’atmosfera della Gerusalemme dell’epoca, assaporandone gli usi e i costumi, le caratteristiche delle legioni romane e la tradizioni del popolo giudeo. Il tutto senza una terminologia pesante e difficoltosa ma al contrario, volta ad aiutare il lettore nella comprensione e nella lettura.

Il personaggio di Cassius è particolare, discordante. Durante la narrazione la psicologia e la componente caratteriale si evolve, cambia. Fino a raggiungere una nuova consapevolezza di sé e del reale. Un personaggio profondo, accurato, il cui tormento interiore è ben descritto e approfondito.

E che dire della Cortigiana? La storia, nonostante la mia iniziale perplessità, è riuscita a farmi ricredere e interessare alle vicende del protagonista. Ha la straordinaria capacità di trascinare il lettore nel suo mondo d’inchiostro fin da subito.

 

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